Vivere il borgo
La storia sulle origini di Sellia è, ancora oggi, dibattuta, anche a causa dei pochi documenti pervenuti, ma le storie popolari sulla nascita del comune si intrecciano con quelle dei comuni Di Taverna e di Catanzaro.
Lo scrittore Ferrante Galas, nella sua Cronaca del XV secolo, racconta che Sellia fu fondata, tra il IX e X secolo, da gruppi di profughi provenienti dall’antica città costiera di Trischene, i quali, per sfuggire ai terribili assalti dei Saraceni, si rifugiarono sul monte Sellion, la cui posizione rupestre garantiva una maggiore difesa contro gli attacchi nemici.
Qui essi diedero vita ad un nuovo centro che chiamarono Asilia, da cui derivò poi il nome Sellia.
La città si era ingrandita per una continua aggregazione di genti latine e greche.
I latini, guidati da Julo Catimero, si stabilirono in direzione sud-est, sul monte Sellion, dove fondarono Asilia; i greci, invece, si divisero: alcuni gruppi si fermarono nella media valle del Simeri, edificandovi un castello.
Altri, invece, andarono oltre, verso i boschi di Peseca dove, tra le montagne, costruirono una fortezza chiamata Taverna.
Sellia, così come Simeri, assunse la funzione di avamposto difensivo sulla via d’accesso alla nuova città di Taverna; in quello stesso tempo venne fondata anche Catanzaro. Tuttora si dibatte sull’effettiva esistenza di Trischene, da cui secondo la tradizione è stata poi fondata la città di Sellia.
Tuttavia diversi reperti archeologici fanno supporre che l’origine di Sellia sia anteriore al IX-X secolo.
In occasione di alcuni scavi furono rinvenuti, infatti, un’ascia di bronzo di fattura greca anteriore a quella recuperata nella valle del Coscile, dove era ubicata l’antica città di Sibari.
Della suddetta scure, poi trafugata, manca però qualsiasi tipo di documentazione storica. In realtà, secondo una consolidata tradizione popolare mai pienamente documentata si presume che, nel luogo del ritrovamento, fosse edificato un piccolo tempio dedicato alla dea Pallade, da cui prese volgarmente nome il burrone (Pallara).
Secondo un articolo dell’archeologia Enrica Fiandra, pubblicato sulla rivista Le Scienze-American Scientific, il paese di Sellia appariva su una mappa degli antichi siti abitativi dell’isola di Creta.
Il centro storico di Sellia, formato da numerosi vicoli in stile medievale, è collegato alla parte inferiore del comune tramite la “Porta Bella”: scalinata costruita su un antico tracciato medievale.
Nel comune vi sono tre chiese: San Nicola di Bari, la chiesa del SS. Rosario e la chiesa della Madonna della Neve.
Altri luoghi d’interesse sono i resti del Castello medievale e gli antichi frantoi, simbolo dell’economia, che in passato era prevalentemente fondata sull’agricoltura. Tra questi è stato recuperato integralmente uno risalente agli inizi del XIX secolo, che trova collocazione in un locale del rione Sant’Angelo, nel centro storico.
L’edificio storico risale molto probabilmente al XVIII secolo. La singolare strutturazione del borgo antico con le case arroccate una all’altra gli conferisce, inoltre, il caratteristico aspetto di un presepio.
La rete museale è composta da:
– Il MUSEBA, Museo dei Bambini Agricoltura& Ambiente
– Il Museo del Fumetto a Sellia ospita circa diecimila pezzi con oltre trecento testate.
– L’E-Muse, EcoMuseo che si sviluppa all’aperto su una balconata realizzata negli anni 30′, conserva 8 riproduzioni di opere dei Macchiaioli che raccontano momenti della vita contadina.
– Museo della Scienza di Sellia – Terra & Cosmo.